Conservandoli correttamente i generi alimentari durano di più. Per il formaggio, il luogo di conservazione ideale è il frigorifero: le basse temperature rallentano il metabolismo cellulare e la proliferazione dei microorganismi; in tal modo il formaggio resta commestibile più a lungo e non si deteriora così rapidamente come a temperatura ambiente. L’importante è che sia ben imballato, con ogni singolo pezzo avvolto nella carta appropriata.
I vari livelli di temperatura all’interno del frigorifero assicurano che tutti gli alimenti trovino le condizioni ottimali. La temperatura ideale per conservare il formaggio oscilla tra i 5 e i 10 °C. Pertanto, il cacio si trova «a proprio agio» nella zona centrale o quella superiore del frigo. I formaggi a pasta molto dura, come lo Sbrinz o il Parmigiano, possono essere conservati anche a 15 °C se collocati in un posto buio e fresco. I formaggi dovrebbero essere tirati fuori dal frigorifero almeno mezz’ora prima di esser serviti a tavola. In questo modo i loro aromi naturali risaltano molto meglio.
Il formaggio venduto al banco dei supermercati o nei negozi di specialità è perlopiù avvolto nell’apposita carta da formaggio, che si compone di due strati: una sottile pellicola interna che evita che il cacio si secchi, ma che nel contempo lo lascia «respirare», e uno strato protettivo compatto all’esterno. L’ideale è conservarlo nella sua carta speciale anche a casa.
Potete però avvolgere il formaggio anche nella pellicola trasparente: l’ideale è incidervi qualche buco, in modo che vi entri un po’ di ossigeno. Se il formaggio è sottovuoto, dopo essere stato aperto bisognerebbe avvolgerlo nella carta da formaggio o nella pellicola trasparente. I formaggi a pasta molle venduti nelle confezioni di legno dovrebbero essere rimessi nel loro imballaggio originale.
In linea di massima, viene fatta una distinzione tra i formaggi prodotti intenzionalmente con una coltura di muffa e la formazione accidentale di muffa provocata da una conservazione inappropriata. Le muffe blu o bianche, presenti in alcune specialità come, rispettivamente, il Gorgonzola e il Camembert, sono volute e sono tipiche di questi formaggi.
Nei formaggi a pasta dura, un’eventuale formazione di muffa si limita alla superficie. Si consiglia quindi di tagliarne via un bel pezzo dall’area interessata. Nei formaggi freschi o a pasta molle, invece, i funghi della muffa indesiderati penetrano rapidamente all’interno. Questi prodotti vanno quindi gettati via.
Se il formaggio viene avvolto nella sua apposita carta o nella pellicola trasparente, non dovrebbe più diffondere alcun odore sgradevole. Per i formaggi dal profumo intenso si consiglia l’apposito contenitore dotato di un filtro che lo lascia «respirare», ma che impedisce la diffusione di cattivi odori nel frigorifero. Ci sono poi anche le classiche campane da formaggio adatte al frigo.
Fonte: fromagesuisse.ch